Uscito dal carcere, a quale medico mi devo rivolgere e come?
Durante la detenzione e quando questa sia superiore ai 30 giorni, vieni cancellato automaticamente dagli elenchi dei medici di base della competente ASL del luogo di residenza. Verrai iscritto alla locale ASL competente per l’istituto penitenziario in cui sei ristretto (per Torino è l’ASLTO2) e per tutta la durata della tua detenzione verrai curato dal medico del tuo istituto penitenziario.
Quando esci dal carcere potresti quindi avere bisogno di cambiare il tuo medico di base!
L’accesso al proprio medico di base è da ricollegarsi alla RESIDENZA.
A) Non hai cambiato la residenza, come cambi il medico di base?
Per cambiare il medico di base devi recarti presso lo sportello “scelta e revoca” dell’ASL territoriale alla quale risulti iscritto. In ogni distretto sanitario sono presenti gli elenchi dei medici curanti che operano sul territorio. Per ogni medico il Servizio Sanitario Nazionale ti indica:
- L’indirizzo dell’ambulatorio.
- I contatti (numero di telefono e/o mail).
- Il giorno e l’orario di visita per i pazienti.
In base alle tue esigenze, (distanza dal tuo domicilio, orario e giorno delle visite etc.) puoi scegliere tra i medici disponibili quello più adatto.
Se sei residente a Torino quali documenti servono per cambiare il medico di base?
Per cambiare il medico di base sono necessari i seguenti documenti:
- valido documento d’identità
- tessera sanitaria
- codice fiscale
Se sei residente a Torino consulta gli elenchi dei medici di medicina generale divisi per circoscrizione territoriale a questo link.
Se non sei a Torino puoi presentare la richiesta online tramite e-mail (puoi informarti sulle modalità di presentare la richiesta online a questo link.
Puoi anche presentare la richiesta recandoti nelle sedi dei distretti territoriali dell’ASL indicate a questo link.
B) Hai cambiato la residenza, come cambi il medico di base?
In questo caso, per poter cambiare il medico di base, devi iscriverti alla nuova ASL di competenza. Per registrarti, occorre cancellare l’iscrizione dall’ASL di provenienza.
Esempio pratico:
Se dal Comune di Napoli mi trasferisco a Roma, per poter cambiare medico curante dovrò iscrivermi all’ASL del mio nuovo comune di residenza, che sarà a Roma. Per potermi iscrivere alla nuova ASL, devo cancellare l’iscrizione all’ambito sanitario del comune di Napoli. Successivamente, potrò scegliere un medico di base a Roma.
Attenzione: se cambi residenza non devi per forza cambiare il medico di base, purché siano rispettate alcune condizioni.
Puoi decidere di mantenere il medico della tua vecchia residenza se:
- hai un rapporto di fiducia con lui e vuoi avere una continuità nell’assistenza sanitaria;
- è il medico anche della persona con cui convivi;
- opera vicino al luogo in cui lavori o alla zona che frequenti maggiormente e ti trovi più comodo per visite o richieste di ricette o impegnative;
- hai avviato una terapia per una patologia cronica documentata o per un’invalidità civile e vuoi che sia lui a proseguirla;
- per motivi di lavoro o di studio resta la scelta più comoda (si parla in questo caso di un cambio di residenza temporaneo altrove con la previsione di tornare prima o poi nella vecchia dimora abituale e, quindi, nell’ambito della stessa Asl di prima).
In questo caso, occorre fare quella che viene chiamata «scelta in deroga».
In che cosa consiste la «scelta in deroga»?
Consiste nel chiedere all’Asl di avere come medico di base un dottore operante in un ambito territoriale diverso da quello di residenza.
Che cosa può succedere? Dipende da quanto è distante il medico.
– Se il medico si trova in una zona vicina a quella in cui c’è la tua residenza la domanda potrebbe essere più facilmente accolta dall’ASL
– Se il medico si trova in una zona più lontana, la procedura per l’accoglimento della domanda è più lunga e potresti anche non ottenere il medico che hai scelto.
Attenzione: se hai un medico di base che lavora in un ambito territoriale diverso da quello in cui hai la residenza, il dottore non sarà tenuto a fare le visite domiciliari a casa tua nel caso ti sia impossibile recarti nel suo studio o nel suo ambulatorio.
Inoltre, devi sapere che scelte in deroga non possono superare un certo limite numerico (cioè il medico curante non può avere a carico più di un certo numero massimo di pazienti – numero in media corrispondente a non più di 1500 pazienti per medico curante).
Il presente lavoro è stato realizzato dagli studenti e dalle studentesse della Clinica legale: carcere e diritti I dell’Università degli Studi di Torino.